L'ultima isola dell'imperatore. Un viaggio a Sant'Elena
Dopo la sconfitta di Waterloo, Napoleone si affidò alla presunta generosità dei nemici illudendosi di essere alloggiato in una spaziosa villa di campagna nei pressi di Londra. Gli inglesi invece, lo relegarono come prigioniero di guerra a Sant'Elena, una minuscola isola vulcanica in mezzo all'Oceano Atlantico meridionale, probabilmente il luogo più lontano da qualsiasi altro sulla Terra. Soltanto così, la minaccia che l'imperatore ancora rappresentava poteva essere neutralizzata: quell'arida vetta di roccia circondata da acque infinite, dove neppure l'avvicendarsi delle stagioni turba l'immobilità del tempo, lo avrebbe inghiottito cancellandone per sempre la memoria.Sospeso fuori del mondo e della storia, per sei lunghi anni, quell'uomo di mezz'età, sempre più obeso e malato, cercò di sbriciolare il blocco compatto dei giorni e di insegnare al proprio cuore, che per tutta la vita aveva corso troppo veloce, a rallentare fino a lasciarsi raggiungere dal destino. In una casa cadente, battuta dal vento e dalla pioggia, assediata dai topi, soldati e curiosi, Napoleone trascorse il tempo ipnotizzato dalla gloria passata, contemplando i vecchi oggetti, dettando i primi ricordi, inventando nuove, futili attività, e cercando di mantenere con i pochi che l'avevano seguito nell'esilio, una farsesca vita di corte. Alla ricerca dei luoghi e delle testimonianze di questa paradossale ricerca, l'autrice si imbarca con il marito e i due figli su una delle sei navi che ogni anno, con una traversata di sedici giorni, collegano l'Inghilterra a Sant'Elena. Il libro diventa dunque, anche diario di viaggio e storia dell'isola, alla scoperta di un paesaggio intensamente permeato dalle esistenze di chi vi è vissuto, e un percorso attraverso immagini, fantasie e associazioni autobiografiche.
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