Nichilismo europeo (Il)
Non c'è oggi cronista o opinionista che non si senta obbligato a parlare di 'nichilismo' appena qualcosa di increscioso avviene. Ma che cosa sta all'origine di questa parola, che l''intelligencija' russa fece dilagare nell'Europa di fine Ottocento? Nietzsche la definiva un "ospite inquietante", ma che ormai è impossibile mettere alla porta. E al tempo stesso osava affermare di essere "il primo perfetto nichilista d'Europa, che però ha già vissuto in sé fino in fondo il nichilismo stesso - che lo ha dietro di sé, sotto di sé, fuori di sé". Chi ha saputo raccogliere la sfida di Nietzsche è stato innanzitutto Heidegger. Dalla metà degli anni Trenta, nel lungo periodo in cui elaborò il suo imponente "Nietzsche", Heidegger individuò nel nichilismo il tratto peculiare dell'Occidente, quello che domina la sua storia non già dai sussulti rivoluzionari ottocenteschi, ma fin dalle origini greche. Interpretazione che sconvolge le carte della storia del pensiero e si condensa in questo corso del 1940, che Heidegger stesso volle estrapolare dal "Nietzsche" (1961) e pubblicare come testo a sé stante (1967).
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