Origini del male nella mitologia indù (Le)
A causa di un antico abbaglio, si è a lungo sostenuto che la civiltà indiana mancasse di un vero senso dell'etica, prerogativa dell'Occidente. Nulla di più falso. Sin dalle origini vediche, l'India rivela - in ogni gesto del rito e in ogni anfratto del mito - una sensibilità esacerbata nei confronti del male. Anzi, tutte le vicende degli dèi possono essere raccontate come altrettanti episodi di un conflitto con le forze maligne, impersonate da una schiera di divinità. Questo libro di Wendy Doniger ha il merito non solo di spazzare via una quantità di rappresentazioni erronee, ma soprattutto di introdurci a uno sterminato ventaglio di miti, dove le più remote possibilità del male vengono indagate con un'inventiva capziosa e sottile. Non basta sconfiggere il male: occorre liberarsi dal male che si è compiuto e che aderisce, simile a una sostanza, anche al corpo divino, e, di grado in grado, si giungerà ai supremi livelli dell'astrazione, là dove l'esistenza stessa, in quanto materiata di irrealtà, appare come un male. Male superabile unicamente nell'assoluto della liberazione.