Acque morte
"Che schifo, la vita. Fai una cosa senza pensarci due volte, e poi la paghi da scoppiarti il cuore" leggiamo a un certo punto di questo romanzo - e subito pensiamo a Somerset Maugham quale appare nei grandi film MGM tratti dai suoi libri. Interpretato da un Herbert Marshalll claudicante e irrimediabilmente blasé, era sempre in scena, a reggere i fili dei personaggi e a muovere la trama che via via si dipanava, aggiungendo ogni tanto una qualche ominosa sentenza. In "Acque morte" , che di Maugham è il romanzo perfetto, lo stesso ruolo viene affidato al dottor Saunders, magnifica figura di reietto delle isole. E' questo medico drogato, radiato dall'Albo, a suo agio "solo nella futilità", a guidare per piccoli tocchi, fingendo di assistervi impassibile, una vicenda di amore, di fuga e di morte che lascia spossati o come una febbre tropicale. Ed è lui a farci attraversare questo monsone romanzesco, avvolgendoci nei fumi del suo stesso oppio sinché fatti e moventi fino a un momento prima oscuri non diventano d'improvviso "chiari come i disegni geometrici del quaderno di un bimbo - quadrati, rettangoli, cerchi, triangoli".
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