Opere. 5.Letteratura e società
Il quinto volume delle "Opere" di Sergio Solmi, di cui cade quest'anno il centenario della nascita, raduna scritti che per la maggior parte hanno molto sofferto a causa delle sedi sparse in cui apparivano: da quelli inclusi nel mirabile e più noto "Saggi sul fantastico" si passa infatti a contributi di carattere per così dire programmatico ed esortativo - legati all'attività di direttore e consulente di alcune riviste significative -, a risposte sollecitate da inchieste e questionari su temi non solo estetico-letterari ma anche di attualità e di costume, e poi ancora a saggi composti in prevalenza negli anni dell'immediato dopoguerra e dedicati al problema della responsabilità della cultura, e infine scritti di argomento storico e politico, fra cui spiccano le testimonianze su Gramsci e Gobetti e le rievocazioni di alcuni compagni antifascisti o martiri precoci della Resistenza. Ne emerge una figura di critico per molti versi inedita: testimone commosso e penetrante del suo tempo, capace di ricostruirne a posteriori gli sviluppi e di anticiparne acutamente gli orientamenti - o, in termini più antichi, vero sapiente, discreto e prezioso.
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