Passeggiando fra i draghi addormentati
Quando si riaprono certi paesi 'mitici', dopo decenni di stragi ideologiche, forse non sarà più permesso fare ancora i decadentismi naifs o i maoismi all'italiana. L'approccio ai leggendari templi e ai favolosi monumenti spesso si svolgerà camminando letteralmente sui teschi delle infinite vittime delle ideologie e delle utopie.Ora, dopo la Cambogia (subito raccontata in "Mekong"), anche la Birmania ha riaperto destinazioni avventurose e a lungo inaccessibili. E l'Iran socchiude spiragli contraddittori sui suoi luoghi fantastici. Ma intanto anche l'America Centrale, tradizionale e instancabile produttrice di insurrezioni e guerriglie grandi e piccole, continua a presentare le sue eccitanti rivoluzioni. E perché non un giro tra i draghi Fafner assopiti in Sicilia o in Argentina, dopo tutto? Assolutamente non un'ennesima indagine sociopolitica o moralistica sui noti mali e guai della sventurata isola, bensì un rinnovo dei viaggi culturali compiuti da Bernard Berenson un secolo fa. E una rivisitazione della Buenos Aires post-moderna, cioè dopo Borges.
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