Dove non si parla d'amore e altri racconti
Nei racconti che compongono questo volume non si parla d'amore, ma delle emozioni senza nome, senza etichetta, che vincolano il cuore di un'umanità spaesata, non connotata da ruoli o qualifiche, stupita dal fluire del tempo come dagli scarti improvvisi del destino, in cerca di sé nelle stanze di case non riconoscibili, in chiese abbandonate a una sacralità senza riti, in città sospinte dalla storia in altri universi. Quel sommovimento di tutto, quel senso di perpetua precarietà che la Rivoluzione russa impose in una vasta parte del mondo diventano qui un clima e un fondale psicologico. L'esilio come condizione dello spirito, espressione dello smarrimento e della vulnerabilità dell'anima di fronte al definirsi della vita, al profilarsi dei suoi inattesi contorni - e nonostante tutto un'ostinata vitalità di sentimenti, un'ingenua fedeltà all'esistenza: questa l'acuta attualità di Nina Berberova, il nodo che si stringe e si allenta nella sua scrittura, immersa in quella luce sensuale della mente che la letteratura russa irradia da Puskin a Pasternak.
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