La poesia
A distanza di più di trent'anni dall'"Estetica", che ebbe immensa risonanza e influenza, ma che naturalmente sollevò anche obiezioni di ogni genere, Croce volle tornare, nel 1934, sui grandi temi di quel libro, precisando tutti i punti delicati della sua teoria - e al tempo stesso, talvolta, sottoponendoli a sottili mutazioni. Il risultato fu "La poesia", che, se ha avuto minore fortuna dell'"Estetica", può essere considerata l'opera più matura e complessa di Croce nell'ambito estetico - e quasi il compendio di una vita di riflessioni sulla volatile essenza della letteratura. Anche la forma di questo libro è singolare: Croce ha voluto creare un contrasto tra la generalità massima (le considerazioni sul "regno della Bellezza" e sui suoi caratteri, che formano la prima parte) e l'imprescindibile dettaglio (le preziose Postille che formano la seconda parte, e che Croce presentava "come una conversazione che segue alla tensione del discorso dottrinale"). Formula affascinante, che permette al lettore di muoversi continuamente fra l'astratto e lo specifico e di verifica re una ad una le tesi esposte.
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Biblioteca Adelphi 285 |
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