Inés de las sierras
Catalogna, 24 dicembre 1812: tre ufficiali dell'esercito napoleonico in viaggio per Barcellona sono costretti a trascorrere la notte in un maniero abbandonato, dove secoli addietro un nobile di "mali costumi", Ghismondo de Las Sierras, ha pugnalato negli eccessi di un'orgia la giovane moglie Inés, colpevole di volerlo "richiamare a sentimenti umani". Ogni anno, proprio la notte di Natale, Inés torna "d'in seno ai morti" a consumare la sua vendetta: tocca il cuore di Ghismondo e dei suoi compagni di nequizie "colla sua mano ardente, e se ne ritorna alle fiamme del purgatorio dopo averli resi a quelle dell'inferno!". E ancora una volta Inés riappare, trascinando i tre ufficiali nel vortice di una vicenda alla quale uno solo di loro riuscirà a sopravvivere. Morboso e inquietante, percorso da fantasie necrofile e brividi gotici, questo 'conte de revenants' sembra presiedere, come un nobile ritratto di antenato, a numerose filiazioni, che giungono sino alla Blixen e a Perutz. Così, anche, non poteva che folgorare Landolfi, facendo leva su alcune delle sue più segrete ossessioni. Da questo incontro-simbiosi è nata una traduzione perfetta, dove il lettore ritroverà inalterata la seduzione del testo francese e insieme la prosa vibrante dei migliori racconti di Landolfi.
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