Il giardiniere appassionato
Innumerevoli sono i libri sui giardini intorno a noi. E ancora più innumerevoli le persone che amano e curano giardini e piante. Ma, se dovessimo dire qual è 'il' libro sul giardino, il vero 'livre de chevet' per ogni "giardiniere appassionato", quello che accoglie l'idea di giardino in tutta la sua immensità (in fondo, scrive Borchardt, "dei sei giorni della creazione uno intero era stato dedicato a creare un giardino") e in tutta la sua leggerezza, sprofondando al tempo stesso nei minimi dettagli, tale libro sarebbe senz'altro "Il giardiniere appassionato". Non vi è nulla di altrettanto minuzioso e severo (quale delizia sarà, per tutti, leggere in coda a queste pagine il prezioso "Catalogo delle piante misconosciute, nuove, perdute, rare, singolari"!), nulla di così ampio respiro, fra i libri sui giardini come quest'opera goethiana per eccellenza, fondata sull'affinità elettiva tra la pianta e l'anima umana. Borchardt la scrisse alla fine della sua vita, negli ultimi anni Trenta, e non poté vederla stampata. La sua esperienza di giardiniere era maturata in decenni di vita italiana, soprattutto in ville della Lucchesia. Così questo libro non considera solo l'essenza universale del giardino, ma quella sua manifestazione specifica, incantevole e felice, che è il giardino in terra italiana.
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