Biblioteca
Fozio visse nel IX secolo, fu due volte patriarca di Costantinopoli, partecipò attivamente alle dispute che portarono allo scisma greco. Ma innanzitutto fu uomo di immensa erudizione. Leggeva instancabilmente, annotava, riassumeva. Delle sue 279 schede di lettura di testi di ogni genere, oggi per una metà circa scomparsi e sopravviventi soltanto nel riassunto di Fozio, si compone la sua "Biblioteca", opera che come poche altre dell'antichità ci apre squarci abbaglianti su molto di ciò che per sempre del mondo classico si è perduto: un libro che fa sognare altri libri che non avremo mai la possibilità di leggere. E già questa potrebbe essere la traccia di un racconto non scritto di Borges.In certo modo, Fozio fu l'archetipo del recensore - tanto che Saintsburry lo definì felicemente "il patriarca recensore". Bizzoso, idiosincratico, aspro, questo grande studioso ci dà ogni volta un'immagine vivissima e puntigliosa dei libri di cui parla, si tratti di romanzi fantastici o di opuscoli teologici. Interi mondi si aprono davanti a noi, dove non solo incontriamo tanti tesori scomparsi, ma siamo guidati da uno 'sguardo bizantino': così riusciamo a capire con quali occhi, nel IX secolo, si guardava a ciò che per noi sono "i classici" nonché a quelle tante altre meraviglie che il tempo ha inghiottiti.Per la presente edizione, Nigel Wilson, professore a Oxford e uno dei massimi bizantinisti viventi, ha trascelto, nell'immensa selva delle schede di Fozio, quelle che, per ragioni varie, parlano più vivamente a un lettore di oggi, commentandole e introducendole in modo che questi testi tornino ad assumere tutto il loro affascinante rilievo.
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