Sapienza greca (La). Vol. 2: Epidemie-Ferecide-Talete-Anassimandro-Anassimene-Onomacrito
Ai testi riguardanti l'arcaica sapienza collettiva di Dioniso e di Apollo seguono, in questo volume, le testimonianze dirette e indirette dei primi sapienti, dei primi uomini cioè che abbiano lasciato una traccia individuale della loro eccellenza conoscitiva. Si tratta anzitutto di Epimenide e Ferecide, due personaggi apollinei: il primo, un divinatore del futuro e del passato, uno sciamano che ha sperimentato - dicono i testi - un sonno di cinquantasette anni, un uomo religioso che ha purificato la città di Atene dalle maledizioni divine, un poeta che gareggia con Orfeo nell'intessere i miti sugli déi; il secondo, presunto maestro di Pitagora e primo prosatore enigmatico che attraverso l'immagine delle 'sacre nozze' fra la Terra e Zeus ci dà la cifra, irta di simboli, per un'interpretazione metafisica del mondo. Seguendo le testimonianze su Talete, Anassimandro e Anassimene, i cosiddetti Jonici.
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gli adelphi 33 |
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