Occhio di capra
"Forse è a questa storia minima che io debbo l'attenzione che ho sempre avuto per la grande scrive Sciascia a proposito di questo libro. Pubblicato nel 1984 e qui riproposto con l'aggiunta di altre voci, che Sciascia aveva accumulato negli ultimi anni, ""Occhio di capra"" è forse la più agile e acuta introduzione alla civiltà siciliana che possiamo leggere. Il fondo è il più ricco e misterioso: la lingua. E Sciascia la indaga amorosamente, riconoscendo nei più bizzarri modi di dire la concrezione di interi racconti, di oscure intuizioni metafisiche, di temi favolistici. Così è nato questo libro, che Sciascia intendeva anche come omaggio, derivante quasi da un eccesso di conoscenza (""Ho detto che mi pare di conoscere il paese anche nei suoi silenzi""), a Racalmuto, a quell'""isola nell'isola"" dove ""si ama più tacere che parlare"" e perciò ""quando si parla si sa essere precisi, affilati, acuti ed arguti""."
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