Sugli altipiani del Nuovo Mondo
Invitato a esporre le proprie opere in una galleria di Chicago, Federico si ritrova in seguito a peregrinare in compagnia di tre amici sulla parte ovest degli Stati Uniti, quella più straordinaria e suggestiva. In una cittadina sperduta del grande West incontra un'affabile e socievole giovane. Costei fungerà, a tratti, da guida per quelle contrade già ben esplorate ma per tanti aspetti ancora da scoprire, e l'amore di costei aprirà nel Nuovo Mondo del nostro eroe un mondo nuovo più necessario e indulgente: l'altra America, quella "off", quella indiana, quella dei grandi monumenti naturali e anche quella del peyotl. Disseminate lungo il percorso, non mancheranno le disavventure e non saranno solo quelle scaturite dal "flusso di coscienza". Le opere esposte subiranno una sorte imprevista, mentre la giovane, grande conoscitrice delle stelle, si ritroverà a combattere contro la disdetta, quella stessa che l'aveva fatta crescere e maturare anzitempo. Accostando al disastro e al fallimento la beffa, questa "road-novel" - inframmezzata di incontri dall'interesse inaspettato e edificante, di flashback, di qualche tragico monologo-denuncia dei nativi americani e degli afroamericani, preso tale e quale attraverso la rievocazione di testimonianze, dalle più antiche alle più attuali, dei loro "popoli" - mette, en passant, in luce un'America che non coincide con quella democrazia autocelebrata, clean, pulita, le cui rimanenze di sporco sono sbiancate dai suoi "candidi" emendamenti, ma un Paese dalle contraddizioni e dai conflitti profondi e irrisolti, e forse irrisolvibili.