Arlecchio e il suo doppio. Studio per una sopravvivenza
Oggi questo è lo spettacolo che l'Arlecchino "da Pordenone" Claudia Contin presenta in tutto il mondo. Lo spettacolo preferito dai giovani che non si vogliono annoiare: nei Festival, da Oslo a Rio, da Mumbai a Pechino, un misterioso passaparola riunisce operai e medici, cantanti e contabili, punk e "bravi ragazzi"... Un Arlecchino scappato dalla prigione dello stereotipo infantile e veneziano, che si rivela un Giamburrasca del futuro e si presenta, a nome di tutti quei giovani e di tutti quelli che in loro vogliono credere, a sopportare il confronto e la discussione con la nera realtà: apparentemente logica, incontrovertibile, concreta, vendicativa... Così Arlecchino si infilò sotto la pelle di Amleto e gli disse: "Dio e il diavolo, se non sono morti in qualche canzone, stanno giocando a dadi da un'altra parte. Qui è questione di salvarsi la vita. A qualche parola che nasce da sola, fuori dalle grammatiche certificate, bisognerà pure dar retta! E se ti prendono per pazzo, bene, come tu sai, ti lasceranno in pace...".
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