Le avventure semiserie di un ragazzo padre
Jon Marshall è un tipico single ultratrentenne metropolitano: medico specialista in laserterapia, bella casa, macchina sportiva, un cane un po' tonto di nome Elvis, colleghi simpatici, una sincera (e ricambiata) antipatia per la posta elettronica, un rapporto conflittuale con la musica, la moda e soprattutto le pettinature anni Ottanta, un amore sconfinato per la dolcissima Lily. Tutto normale, quindi, quasi banale. Appunto, quasi. Sì, perché Lily - meglio conosciuta come Fagiolino - ha sei mesi, ed è sua figlia. E' lei il centro della vita di Jon e dei suoi pensieri squinternati, pensieri di un ragazzo padre volenteroso ma non per questo meno confuso e a volte comicamente imbranato. Eh, sì, essere genitori è molto impegnativo, e bisogna tenersi in forma, meglio se andando a correre ogni mattina con Ash, studentessa di dieci anni più giovane di lui, molto carina e senza una lira in tasca. Prima di lei, la vita sociale di Jon si riduceva a George, l'amico single per scelta, a Oscar, il collega gay effervescente, e a Wendy, la vecchia amica materna, oltre naturalmente a Elvis e a Fagiolino. Fra un club di lettura il mercoledì sera, le inutili manovre di Wendy per accoppiarlo con sua sorella Katie (una nostalgica degli anni Ottanta pericolosamente propensa allo zitellaggio), gli inquietanti 'reading' di poesia underground di Oscar e le assurde 'catene' via e-mail di George, chi vuol bene a Jon si impegna nel tentativo più o meno riuscito di non farlo sentire solo, di alleviargli il peso di un segreto che insieme condividono: che fine ha fatto la madre la madre di Lily? Un pizzico di Woody Allen, due manciate di Nick Hornby, il tutto in salsa Bridget Jones: il pasticcio servito è una storia brillante e piena di humour, spiritosa e molto ben scritta che riesce a parlare di cose serie in modo straordinariamente lieve. E, una volta letta l'ultima pagina, sentiremo la mancanza di Jon, il tenero, ridicolo, romantico e poetico protagonista di cui anche noi siamo diventati amici.
Momentaneamente non ordinabile