Il sipario di Giada
Roma, 1760. Al Teatro delle Dame è la vigilia della prima de "La buona figliuola", il dramma giocoso del celebre Carlo Goldoni messo in musica dal maestro napoletano Niccolò Piccinni. L'atmosfera è elettrica, tra i capricci della soprano Coltellini, le reciproche gelosie dei due autori che si contendono i favori della bellissima cantante, l'affannosa ricerca di un castrato che sia in grado di sostituire quest'ultima, in caso di controlli: la Chiesa infatti proibisce la presenza sul palco di artiste donne. L'opera è un trionfo e per Goldoni si aprono le porte della corte di Parigi. Nel frattempo anche la Compagnia di Gesù ha messo gli occhi su quella fortunata opera buffa. Oggetto di calunnie e misure di repressione ovunque, i gesuiti temono di essere cacciati pure dalla Cina. Ma l'imperatore Qianlong chiede il loro aiuto: per accontentare la Prima Moglie Xiaoyi, che coltiva in segreto l'arte del canto e della recitazione, il Figlio del Cielo ha in progetto la realizzazione di un nuovo teatro nella Città Proibita e sta cercando la più bella e rinomata opera straniera da mettervi in scena. Quale migliore arma dell'arte per la conquista spirituale del Celeste Impero? Intanto intrighi e lotte di potere si consumano dietro le impenetrabili mura della corte di Pechino: affinando le proprie arti erotiche Xiaoyi è riuscita ad attirare di nuovo l'augusto consorte nel proprio letto, sventando la minaccia della giovanissima Concubina Profumata. Se gli darà il tanto atteso erede maschio, manterrà infatti il suo primato e otterrà finalmente il permesso di recitare: un capriccio che Qianlong finora ha osteggiato, ritenendolo cosa da donne di basso rango. Ma nell'ombra qualcun altro trama alle spalle dell'imperatore: il Grande Eunuco Wang coltiva una passione segreta e un piano ambizioso, e come Xiaoyi farà di tutto pur di realizzarli... Alternando commedia e tragedia, avventura ed esotismo, sensualità e suspense, l'autore mette in scena con coinvolgente fantasia e accurato rigore storico fatti e personaggi reali e d'invenzione, per raccontare una storia affascinante e sconosciuta ai più che si snoda come un filo di seta tra la Cina della dinastia Manciù e l'Europa dei teatri e delle corti nell'epoca aurea del Secolo dei Lumi.
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