L'ultimo alchimista
Ed è con apatia che Eric Dunne, ex studente dotatissimo, torna dopo anni all'Aberdeen College. Con apatia lascia correre lo sguardo verso la grande casa del professor Cade, che lo aveva così impressionato, ora abbandonata e ricoperta dalla patina del tempo. Solo lo stagno lo scuote: il lampo dei ricordi è ancora talmente vivido che non osa nemmeno sfiorare l'acqua fresca per paura di vedere qualcosa emergere gorgogliando dagli abissi. La memoria riporta Eric al lontano giorno del suo arrivo al college, quando si presenta al suo tutor perché ha vinto una borsa di studio. A colpirlo in quei primi momenti è la strana atmosfera che si respira un po' ovunque: nella tenebrosa biblioteca, nelle aule spoglie, nel giardino ombroso. Un'atmosfera che incombe anche sulle persone che gli vengono presentate, come il misterioso Graves, vecchissimo bibliotecario quasi cieco, che sussurra incredibili episodi del suo passato. Ma è l'incontro con Art, uno degli studenti più brillanti, a introdurlo davvero nella vita della scuola. Il nuovo amico lo invita a casa del professor Cade, ai margini del campus, dove si ritrova un gruppo di allievi scelti. E più tardi lo ammette a segrete riunioni notturne ancor più ristrette, durante le quali lui e altri due ragazzi, Dan e Howie, tentano di scoprire l'elisir dell'immortalità. Per diverse notti i quattro giovani compiono riti e sperimentano pozioni sempre nuove sui gatti. Finché, nelle vacanze di Natale, Eric e Art si spingono fino a Praga per scovare vecchi libri di alchimia. E trovano "Ad majorem Dei gloriam", un testo antichissimo. Poi, una sera, provando una nuova prodigiosa bevanda...
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