Diario intimo di una squillo perbene
"Veste Chanel, è giovane, ha una solida e ricca famiglia ebrea alle spalle. Abita a Islington, l'ex quartiere londinese di Tony Blair. Laureata con il massimo dei voti, ha un master in letteratura, ama leggere e parla correntemente francese e italiano. Per qualcuno della sua estrazione sociale, ha certamente scelto una professione insolita, il mestiere più vecchio del mondo: fa la 'call girl', la ragazza squillo, ovvero la puttana."Per questo ha deciso di usare come "nom de plume" Belle de Jour, ispirandosi al famosissimo film di Bunuel in cui Catherine Deneuve interpreta una signora della buona società parigina dalla doppia vita.E' diventata famosa per aver messo in rete il diario dettagliato dei primi sei mesi della sua "attività" e per aver vinto il concorso lanciato dal prestigioso quotidiano inglese "Guardian" per il miglior blog letterario. Così è nato il "caso Belle de Jour": un contratto milionario da un raffinato editore inglese, una serie televisiva alla "Sex and the City" in preparazione, e una febbrile speculazione da un lato all'altro dell'oceano sull'identità di questa autrice misteriosa. Troppo brava secondo alcuni per essere un'esordiente della narrativa (qualcuno ha addirittura riconosciuto nel suo stile quello di un noto scrittore uomo di mezza età), per altri troppo disinvolta nei racconti dei suoi incontri sessuali per essere vera. Solo Belle de Jour può rispondere, e lo fa con queste parole: "Sono una giovane donna. Faccio sesso per denaro e mi piace scrivere. Questa è la mia storia". Nessun abuso, nessun retroscena lacrimevole da svelare; Belle chiarisce già nelle prime pagine che la sua è una scelta ponderata, libera e consapevole. Nata, più che per guadagnare soldi facili, per assecondare una vera e propria passione: il sesso nelle sue varie declinazioni, senza remore, con uomini e donne. Perché quindi non esaudire i desideri più segreti e perversi di un/una cliente (o di entrambi, insieme), oltretutto divertendosi? Certo, talvolta può capitare qualche appuntamento sgradevole, ma quale lavoro non conosce alti e bassi o momenti di noia? Che vengono rapidamente ripagati dal cliente che declama interi brani dell'ultimo romanzo di Martin Amis e resta interdetto quando lei riconosce la citazione, eccitandosi ancora di più; oppure dal personaggio altolocato della Londra bene che discute di politica internazionale tenendo un frustino in mano. A tal proposito Belle dà un consiglio: "Lasciate perdere la baguette di Fendi: nemmeno Houdini riuscirebbe a farci stare dentro un gatto a nove code". Il segreto del successo di Belle de Jour sta tutto qui, nella provocazione al perbenismo, nel trasgressivo abbinamento cultura/sesso mercenario, nell'eccitazione fisica del lettore-voyeur davanti ai particolareggiati incontri intimi, che diventa eccitazione intellettuale di fronte all'abilità stilistica e all'ironia irriverente. Giorno per giorno Belle de Jour, spudorata Moll Flanders del XXI secolo, scandaglia con penna maliziosa il moderno business delle call girls di lusso offrendoci un inedito spaccato sulla vita di una seria e convinta professionista del sesso, un successo paragonato dal "Times" a "Cento colpi di spazzola" di Melissa P.