Crisi economica e competitività. La cultura al centro o ai margini dello sviluppo? Sesto rapporto annuale Federculture 2009
Crisi dei consumi e della produzione, indebitamento finanziario, crollo dell'occupazione. Ma anche competitività locale, creatività, progetti di rinnovamento e di sviluppo. La crisi economica, dilagata negli ultimi mesi su scala internazionale, ha rottogli steccati, mettendo in risalto la debolezza del nostro sistema produttivo. E soprattutto che è indispensabile un progetto strategico di ampio respiro. Nonostante tutto, la cultura e il turismo d'arte reggono alla crisi, sostenuti da una domanda in costante crescita da diversi anni. Le ricchezze artistiche e ambientali, la bellezza delle nostre città, l'industria creativa possono davvero essere tra gli elementi trainanti non solo dell'immagine del Bel Paese, ma anche dell'economia diffusa. Occorre, dunque, reagire alla crisi anche avviando un profondo ripensamento sui punti di forza di settori dall'indiscutibile valenza sociale e identitaria, oltre che economica. In questa direzione servono riforme profonde e scelte coraggiose di investimento pubblico, che invertano la recente tendenza al disimpegno. La produzione culturale, dal design al cinema, dalla musica ai musei, insieme alla formazione e alla ricerca, sono una grande ricchezza e un potenziale di crescita straordinario. Il Sesto Rapporto Annuale Federculture mette in evidenza, con riflessioni, dati e indicatori, il contributo della cultura, proprio in un momento di crisi economica, per il rilancio dell'occupazione e per lo sviluppo del nostro Paese.