Le strategie della stupidità. Perché siamo stupidi. Perché siamo geniali
Chi di noi non conosce almeno uno stupido? Se siamo fortunati è un cugino di terzo grado, un vicino di casa che incontriamo di rado o un collega che non appartiene al nostro ufficio. Però, se allarghiamo un po' lo sguardo, tutti noi possiamo elencare una nutrita lista di persone stupide, indipendentemente da sesso, età, grado di istruzione, ceto sociale. La stupidità è pervasiva. E come la velocità della luce: una costante universale. Ma in che cosa consiste? Quali sono gli aspetti che la definiscono? Lo stupido è incapace? E impreciso? E irrazionale? Perché alcune persone sono stupide alcuni giorni e altri no? Esiste una definizione standard di stupidità che ci aiuti a riconoscerla, prevenirla, curarla? La risposta si trova in questo originale volume che si occupa di stupidità "e cerca di farlo nel modo meno stupido possibile". Se è vero infatti, come sostiene l'autore, che nessuno al mondo è stupido (ma tanti si comportano come se lo fossero) e che, tuttavia, la stupidità è il fattore di maggior danno per le persone e la società intera, studiarla è senz'altro un buon inizio per tentare di ridurne gli effetti. "Siamo uomini, non polli". Parte così un viaggio unico in compagnia di un matematico (John Nash), un attore (James Dean), un ingenuo (Forrest Gump) e Willy Coyote, per comprendere le complesse strategie che la stupidità adotta - in natura, in azienda, in finanza, in "questo stupido stupido mondo"... - attraverso diversi strumenti interpretativi, fino a una vera e propria "teoria della stupidità umana".