Donna per fortuna, uomo per destino. Il lavoro raccontato da lei e da lui
Il raccontare è una pratica sociale, una pratica discorsiva che, assieme ad altre, costruisce le relazioni sociali e il mondo, compreso quello del lavoro, così come noi lo conosciamo. Tra le molte storie organizzative (vere), le autrici del libro sono andate in cerca di quelle accomunate da un evento: l'entrata di una lei in un gruppo di lavoro a netta prevalenza maschile. Lei fa un lavoro che la tradizione definisce come tipicamente maschile, oppure occupa una posizione di responsabilità nella quale non ci sono, o quasi, altre donne. Il lui della storia è un collega di lei, che l'ha vista arrivare nel gruppo e che tendenzialmente ha una posizione lavorativa analoga o superiore. Le storie raccontate da questi uomini e donne, che pure lavorano fianco a fianco, sono sorprendentemente - e in modo ricorrente - molto diverse tra loro. Perché? Come mai i racconti delle donne assomigliano a romanzi, mentre quelli dei colleghi maschi sono più simili a resoconti di cronaca? Quali sono le regole di genere esplicite e implicite trasmesse dalle narrazioni? Attraverso la lettura del genere come costrutto relazionale, prodotto dal reciproco posizionamento di uomini e donne, le autrici sollevano il velo sull'ambiguità delle aspettative e delle regole che spesso caratterizza la cultura di genere nelle organizzazioni.