Piccoli grandi capi. Competenze per la produzione flessibile
Quali sono le competenze su cui le imprese del Nordest basano il loro successo? Qual è il segreto dei loro modelli produttivi? E la "snellezza spontanea" dei loro assetti è solo un episodio locale, destinato a scomparire sotto i colpi della globalizzazione, o si tratta invece di un'anticipazione del "post-fordismo"?Queste le domande da cui parte "Piccoli grandi capi", con l'obiettivo di analizzare le competenze dei capi reparto di alcune imprese manifatturiere eccellenti del Triveneto.L'autore, sviluppando l'idea dell'impresa come "capitale intellettuale", presenta la prima esperienza italiana di ricerca (promossa dal CUOA e finanziata dal Ministero del Lavoro e dall'Unione Europea) finalizzata all'identificazione di un modello interaziendale di competenze.L'identikit di capo reparto che emerge è quello di un grande lavoratore, tenace e concreto; caratteristiche che, come sostiene Franco Ratti nella postfazione, alimentano le 'core competences' delle imprese del Nordest, come la specializzazione tecnica e di prodotto, la flessibilità, l'efficienza.Ma la ricerca suona anche come un campanello d'allarme per imprese che sembrano essere più impegnate nel "consumo" di un capitale intellettuale accumulato in passato, che non nella generazione delle conoscenze e competenze necessarie a competere in futuro.I risultati della ricerca rappresentano allora anche una provocazione, sia per le imprese sia per gli operatori istituzionali sul mercato del lavoro, nel caso intendano percorrere la strada "europea" della gestione e della certificazione delle competenze.