La successione familiare in azienda. Continuità dell'impresa e ricambio generazionale
Solo il 30% delle nuove imprese giunge alla seconda generazione. Delle sopravvissute soltanto il 50% arriva alla terza generazione. Il tocco magico dell'imprenditore non è sufficiente per garantire la continuità della sua creatura se egli non sa affrontare con successo il ricambio generazionale. Ogni impresa è atipica: ma esiste una filigrana comune con cui indagare le diverse tipologie di padri e di figli e le loro vicendevoli aspettative che si arenano spesso in aree di disagio o di conflitto. Un'attenta diagnosi del problema può permettere di elaborare le strategie più idonee per gestire i diversi tipi di crisi e per consolidare l'area del consenso. Contano molto la dimensione dell'impresa, la tipologia del businnes, la bontà della formula imprenditoriale e della struttura giuridica adottata. Ma il lungo cammino che la generazione adulta e quella emergente possono percorrere insieme - dal momento in cui il figlio si innamora del ruolo del padre a quando entra definitivamente nell'impresa di famiglia - è davvero fecondo se la successione non è vista come uno stacco eluso ma come convivenza disegnata nel tempo. Ciò avviene soltanto se la soluzione dei problemi economici, umani e giuridici affonda le sue radici in valori profondi che danno un senso alla vita dell'uomo e un ampio respiro alla continuità dell'impresa.
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