Stagno
In mezzo alla natura non abbiamo bisogno di fare colpo sul mondo, così il mondo può fare colpo su noi... «Claire-Louise Bennett, al suo esordio, racconta un mondo abitato di oggetti, dove ogni cosa è in movimento, perché continuamente cambia lo sguardo di chi guarda, e guardando descrive, e descrivendo, sposta» – Robinson «Immaginatevi una raccolta di racconti scritta da Emily Dickinson: ecco il singolare talento che troverete in queste pagine» – The Boston Globe «Un debutto sorprendente scritto in una prosa meravigliosa, con spirito acuto» – The Guardian «Bennett è una scrittrice innovativa di indubbio talento» – The New York Times Book Review "Non so cosa ci sia là fuori – non l'ho mai scoperto – e il tanto tempo che ho trascorso dietro le tende verdi della sala da pranzo a casa non mi ha avvicinato per nulla alla verità. E per quale ragione non dovrei starmene alla finestra in questo modo? Per quale ragione non dovrei farmi vedere? Non ho paura. I mostri non mi impauriscono." Una casa ai margini di un piccolo paese sulla costa atlantica dell'Irlanda, isola ai margini di un continente. Una donna senza nome che ha scelto di vivere ai margini, in una quotidianità fatta di oggetti comuni, pentole, pomodori, zuppe, penne stilografiche, tempeste osservate dalla finestra, mucche che pascolano appena fuori dalla porta. Tutto è vivo e vibrante intorno a lei, uno "sciame di magia straordinaria" che sente scorrere intorno a sé, semplicemente, immersa nella natura e in un flusso di pensieri a cui si abbandona del tutto. Con una scrittura febbrile, ironica, minuziosa, a un passo dalla poesia pura, Stagno percorre trappole e piaceri di una vita solitaria in cui ogni dettaglio s'ingigantisce, ogni minimo suono rimbomba, tutto appare sogguardato attraverso una lente che deforma la realtà e la trasforma in un paesaggio imprevedibile.