La bella indifferenza
Un romanzo grottesco e impietoso che nella storia deformata del singolo rispecchia la deriva indifferente del nostro mondo. «La bella indifferenza tiene insieme, con matematica e concreta avvedutezza, stile e intreccio. La scrittura di Zontini è dunque lontana, da ogni sorta di ornamentalizzazione. Grazie a questa compatta narrazione, che mai cede il passo all'artificio poetico espressivo, le atmosfere si prestano a molteplci e significativi rimandi» - Orazio Labbate, la Lettura«Che cosa stiamo cercando?»«Qualcosa nascosto nel suo passato, dietro la vita di tutti i giorni... Ma verrà fuori pian piano, non deve avere fretta, sarà lei stesso a capire dove e cosa cercare.»«E se non ci fosse niente?»Una mattina Ettore Corbo, commercialista disilluso che lavora nello studio di famiglia, scopre di non riuscire più a vedere il volto delle persone: al suo posto un vuoto ovale da manichino. Le visite a cui si sottopone, convinto che si tratti di una malattia, non danno risultati, e per Corbo, intrappolato in un matrimonio privo di emozioni con Marta, non c'è via di uscita da quella cecità selettiva che gli nasconde o forse gli mostra la natura dell'essere umano. La nuova prospettiva fa emergere l'inutilità e la falsità delle faticose relazioni che intrattiene con il resto del mondo. Sempre più solo, feroce e impermeabile alla quotidianità fatta di riti in cui non crede, sordo al clima politico sempre più teso, Corbo si chiude in se stesso e si apre insieme a un'altra possibilità di vita che per quanto assurda gli appare praticabile, anzi, desiderabile.
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