Il giorno del diavolo
«Tutte le storie della valle devono cominciare con il Diavolo...» «Un ottimo scrittore, con mire che lo collocano un po' in disparte rispetto al mainstream letterario: uno scostamento che lo rende estremamente interessante» – John Boyne, The Irish Times «Un narratore superbo. Ti porta nella brughiera, nell'occhio della tempesta, e lascia cadere piccoli indizi, accenni sinistri a possessioni demoniache. Poi cambia strada, cancella le orme, ti assale con nuove brutalità, ti abbandona di notte sulle colline» – The Times «Come il suo esordio, un'opera inquietante, da pelle d'oca» – The Spectator Cent'anni fa, durante una bufera eccezionale, gli abitanti delle Endland sono rimasti confinati in casa per intere settimane. Quando finalmente sono usciti, il Diavolo aveva seminato il suo veleno ovunque. Nessun rito, sacro o profano, è mai riuscito a cacciarlo. Il Giorno del Diavolo oggi è un giorno di tradizioni che si rinnovano, un modo per ricordare, una messinscena intrisa di scongiuri. E se il Diavolo facesse veramente ritorno, per sconvolgere la vita già dura di chi si occupa delle greggi, e seminare discordia tra famiglie che da tempo immemorabile si guardano con diffidenza? È autunno quando John Pentecost torna a casa, al villaggio nella brughiera del Lancashire dove è cresciuto, insieme alla giovane moglie Kat, che aspetta un bambino. Il nonno, il patriarca, è appena morto, e oltre a congedarsi da lui bisogna dare una mano alla famiglia, per riportare le pecore agli ovili. John è attratto dall'idea di restare, lasciando una vita più agiata ma anche più banale, per dare continuità alla tradizione. Gli antichi rancori riemersi però rendono complicata la scelta, dividendo la famiglia di John, in cui sembra essersi insinuata la presenza del Diavolo. Una storia cupa, sinistra, inquietante in cui la battaglia quotidiana della vita rurale è aggravata dalle imprevedibili complicazioni del soprannaturale.
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