La bambina con il ditale
Yiza ha sei anni, si trova in un paese sconosciuto ed è senza famiglia. Forse è fuggita, forse è figlia di immigrati. Ogni mattina un uomo misterioso che si fa chiamare zio la porta al mercato per chiedere l'elemosina e torna a riprenderla a fine giornata. La bambina conosce solo una parola nella lingua locale, "polizia", e sa che non appena la sente si deve mettere a gridare. Quando una sera lo zio non si presenta, Yiza prende a vagabondare per le vie della città: è sola, circondata dall'indifferenza e dall'incomprensione, almeno finché non lega con due adolescenti, Schamhan e Arian. I tre ragazzi attraversano momenti difficili, rubano per sopravvivere e diventano sempre più uniti, ricreando poco a poco l'idea di una famiglia. Poi, un giorno, Yiza viene catturata da una donna che la tiene prigioniera come la strega delle fiabe più nere. Un romanzo di straordinaria attualità, asciutto e doloroso, che attraverso i modi di una storia senza luogo né tempo evoca il senso di solitudine e spaesamento che coglie chi si trova in terra straniera.
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