Introduzione filosofica alla filosofia della mitologia. Testo tedesco a fronte
L'"Introduzione filosofica alla filosofia della mitologia o Esposizione della filosofia puramente razionale" di Schelling, tradotta qui per la prima volta, integralmente, dall'XI vol. delle "Sammtliche Werke", Stuttgart-Augsburg 1856-61, è un insieme di lezioni raccolte e pubblicate dal figlio Fritz dopo la morte del padre. In quest'opera Schelling - ma in generale in tutto l'ultimo periodo della sua produzione intellettuale - da un lato reinterpretando Platone e Aristotele, dall'altro approfondendo il confronto polemico con il suo illustre predecessore alla cattedra di Berlino, e cioè Hegel, s'interroga su quale sia il limite di un puro filosofare razionale, logico: fino a che punto l'essere si lascia cogliere dal concetto? La ragione comprende la struttura logica del reale, ma non può produrre la realtà effettiva, la quale rimanda per la sua esistenza a un libero atto di creazione. Ma è proprio questo che una filosofia puramente razionale non può intendere poiché essa si arresta a una Entità divina che è mero concetto logico. Solo la disperazione esistenziale può condurre l'uomo a desiderare un Dio persona: alle esigenze del 'cuore' può allora rispondere non più la filosofia ma solamente la religione.
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