Tutankhamon. Un faraone adolescente al centro di una questione dinastica
Tutankhamon salì al trono a otto anni circa e regnò fino alla morte: queste erano le uniche notizie certe che si avevano di lui fino al 1922 quando, nella Valle dei Re, fu scoperta la sua tomba quasi intatta contenente più di 5000 oggetti di enorme pregio artistico; la mummia del faraone giovanetto era deposta in una bara di oro massiccio a 22 carati del peso di 110 chilogrammi. Questo ritrovamento fece letteralmente esplodere i mass-media dell'epoca e diede origine a fantasie e illazioni senza fondamento che ancora oggi riaffiorano, di tanto in tanto, ad opera di scrittori e giornalisti amanti del sensazionalismo a tutti i costi. Tutankhamon morì appena diciassettenne, ma nel corso del suo breve regno l'Egitto riuscì a porre le basi per una ripresa attiva, in politica interna e in campo internazionale, dopo quasi trent'anni di madornali errori politici che avevano ridotto di circa due terzi l'impero egiziano in Palestina e in Siria, e gravemente minato l'ordine amministrativo sul quale da tempo immemorabile si reggeva la monarchia faraonica di emanazione divina. Questo libro non intende reinterpretare in forma originale la scarsa documentazione esistente su Tutankhamon, e tantomeno si propone di assegnargli un ruolo storico che non ebbe; l'obiettivo è di presentare nella giusta evidenza i fatti come si svolsero e i personaggi che furono protagonisti dell'ultima fase della XVIII dinastia dei principi tebani che circa due secoli e mezzo prima avevano riunificato l'Egitto dopo la traumatica dominazione degli Hyksos.
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