Filosofo e la politica. Testo latino a fronte (Il)

Filosofo e la politica. Testo latino a fronte (Il)

Disponibilità aI dialogo e aI confronto, sincerità e coraggio caratterizzano le "Octo quaestiones de potestate papae" di Guglielmo di Ockham, un'opera che è anche un agile compendio delle differenti opinioni e dei diversi orientamenti politici del XIV secolo. La franca e aspra polemica contro il papato avignonese che il "Venerabilis Inceptor" sostiene con indubbia maestria nel corso degli ultimi vent'anni della sua vita, con l'intento di demolire la dottrina ierocratica, non si traduce in stizzite e incontrollate dispute verbali o in preconcette e astiose invettive contro gli avversari. La volontà di non arrendersi alle pratiche correnti, di non concedere nulla al conformismo e di non ridurre la politica ad arte della simulazione corrotta e corruttrice, non indulge ad atteggiamenti di narcisismo erudito e di moralismo estetizzante, ma esplica rigore, incisività e onestà intellettuale. Il filosofo francescano, che vive la stagione dello scontro politico e dottrinario tra i papi di Avignone e l'imperatore Ludovico il Bavaro, affronta l'annoso e controverso problema del rapporto tra Stato e Chiesa con il chiaro intento di introdurre nuovi elementi di riflessione: la povertà come solidarietà, l'equità naturale, la legge evangelica, il diritto naturale e la libertà individuale fanno organicamente parte di una filosofia politica che non si limita a criticare la pienezza del potere regio o imperiale, ma insiste sulla necessità di soddisfare istanze soggettive e comunitarie.
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