Ivan il Terribile
Rimasto orfano a tre anni, Ivan IV (1530-1584), appena tredicenne, impose la propria autorità ai boiari che lo avevano umiliato e segregato, spadroneggiando, opprimendo e lottando fra di loro per la Supremazia. In realtà, se Ivan IV fu "terribile", lo fu soprattutto nei confronti di costoro, che uccise o fece uccidere a migliaia. Parecchi storici hanno sorvolato sulle crudeltà di Ivan IV per sottolinearne il genio politico, le doti di diplomatico e di organizzatore, vedendo in lui il fondatore del moderno Stato russo centralizzato. In politica interna dettò un primo codice di comportamento e assegnò alla corona gran parte delle terre russe. In politica estera prese l'iniziativa di rompere l'accerchiamento che stringeva il granducato di Mosca: respinse vittoriosamente l'assedio dei Tartari dal Sud, conquistandosi uno sbocco sul mar Caspio e sul mar Nero; tentò l'espansione verso l'Ovest per aprire alla Russia i mari del Nord e riconquistare la zona dei Kiev ai danni della Polonia, impresa che gli riusci, soltanto in parte. Ebbe una forte attrazione per l'Inghilterra, alla quale apri il commercio russo e, attraverso la Russia, quello orientale. Accarezzò il sogno di imparentarsi con la regina Elisabetta I, ma la morte, oltre che la rozzezza che gli Occidentali riconoscevano come tipicamente russa, gliene impedirono la realizzazione. In questa biografia Troyat ricostruisce la figura del "Signore di tutte le Russie", sottolineandone, ai di là del carattere complesso e pieno di contraddizioni, il talento politico e l'abilità diplomatica,anche se non riuscì a valutare le difficoltà da superare e le reali possibilità del suo Paese.
Momentaneamente non ordinabile