Nozze di Filologia e Mercurio (Le)
"Le nozze di Filologia e Mercurio" di Marziano Capella, vissuto tra il IV e il V secolo d.C., autore di cui poco o nulla conosciamo, costituiscono un'opera prosimetrica che godette di notevole importanza e fortuna, strutturata in due parti distinte: i primi due libri sono interamente incentrati sulla cornice narrativa, densamente popolata di figure allegoriche, con la narrazione della ricerca di una moglie da parte di Mercurio e la presentazione di Filologia, la sposa designata, al concilio degli dèi: la seconda parte è articolata in sette libri, in ciascuno dei quali è esposta una delle arti liberali, dapprima quelle del trivio (grammatica, dialettica, retorica), poi quelle del quadrivio (geometria, aritmetica, astronomia, musica). Dalla tarda antichità, ma soprattutto dall'età carolingia all'età rinascimentale, le Nozze furono ampiamente usate come libro di testo e come punto di riferimento indispensabile per lo studio delle discipline liberali. Molte generazioni di studiosi europei si formarono su questa agile summa del sapere del mondo classico, che in tale forma passò al Medioevo e al Rinascimento e che fu spesso glossata e commentata.
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