La poesia del Chisciotte
"Dove si nasconde il fascino indiscutibile del Chisciotte, libro tra i più celebrati e probabilmente il più tradotto dei pochi che possano vantarsi di costituire il cosiddetto canone occidentale? Omerico, dantesco, kafkiano... ci sono autori talmente grandi da essere divenuti aggettivi di valore universale. Miguel de Cervantes non è uno di questi: l'aggettivo vincente non è "cervantino", ma "chisciottesco"; universali non sono né l'autore né l'opera, ma soltanto il personaggio: don Chisciotte, senza articolo e senza numero romano alcuno, don Chisciotte con la propria rabbia e il proprio sorriso. Se è vero che la Poesia con la "p" maiuscola non volle mai baciare davvero la fronte di don Miguel, limitandosi a sfiorarla di quando in quando, perché riunire in un volumetto le poesie del Chisciotte? Perché proprio nel Chisciotte è possibile percepire il fiatone di un autore che, pur di ricevere l'agognato bacio, trascinato da un risentimento felice, batte ogni cammino, dritto o storto che sia..." (Dall'Introduzione)
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