Il Rinascimento cattivo. Sesso, avidità, violenza e depravazione nell'età della bellezza
Il "David" di Michelangelo, la cupola di Brunelleschi, la "Nascita di Venere" di Botticelli, la "Trinità" di Masaccio sono capolavori che suscitano un senso di meraviglia tale da farci dubitare che chi le ha concepite sia un semplice mortale. La parola stessa "Rinascimento" evoca immagini di un'età di bellezza e splendore abitata da uomini e donne di angelica perfezione. Ma non tutto è come sembra e in queste pagine Alexander Lee ci mostra le contraddizioni nascoste sotto l'elegante superficie dell'arte rinascimentale italiana. Dietro le sue opere simbolo si celano le storie misconosciute di banchieri senza scrupoli, politici venali, ecclesiastici lascivi, tensioni sociali e religiose e atrocità di ogni sorta, commesse sotto lo sguardo impassibile delle statue poi ammirate da generazioni di visitatori. Un ritratto appassionante e anticonvenzionale dell'epoca della bellezza", i cui splendidi frutti sono indissolubilmente legati all'uomo, alla sua carne e alle sue bassezze, senza le quali alcuni dei più grandi capolavori della storia non avrebbero mai visto la luce.
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