Dammi tutto quello che hai
Lo scrittore James Lasdun insegna scrittura creativa in un college di New York City. La studentessa migliore del corso è una donna sui trent'anni, che sta lavorando a un romanzo basato sull'esperienza della sua famiglia nell'Iran prerivoluzionario. Ha senza dubbio un grande talento, la sua scrittura è naturale, tersa, e l'insegnante Lasdun non lo nasconde all'interessata. Trascorrono due anni dopo la fine del corso e la studentessa - terminato il romanzo - inizia a scrivere al suo mentore Lasdun. Dapprima mail rare e cortesi, poi via via più frequenti, ambigue, morbose. Lasdun - felicemente sposato - tenta di sottrarsi a uno scambio che diventa ogni giorno meno chiaro e inquietante. Ma più lui prova a scivolare via, più l'ossessione di lei si rafforza e diventa odio. Un odio verbale, un terrorismo psicologico affidato alla violenza delle parole. "Dammi tutto quello che hai" è la cronaca di una vicenda reale, inattesa, dilagante occorsa all'autore, ma anche una riflessione sull'ambiguità della comunicazione on line, sulla possibilità di rimanere prigionieri di un rapporto, forse, innocente.
Momentaneamente non ordinabile