Variazioni e capricci morali
Manlio Sgalambro torna alla forma dell'intervento per difendere con passione la centralità del pensiero, dell'impegno morale che rappresenta per l'uomo l'unica bussola nei mari burrascosi della contemporaneità. Rifiutando le soluzioni preconfezionate della filosofia, Manlio Sgalambro percorre i confini del pensiero, esplora la contaminazione con il corpo e l'amore: come un moderno passeggiatore solitario, cosmopolita e amante del paradosso e delle citazioni, incontra nel suo cammino Hegel ed evita accuratamente Socrate e Nietzsche. Come una partitura musicale, la scrittura procede tra variazioni, capricci e contrappunti fino a lambire la soglia dell'illuminazione individuale, un pensiero forte, profetico, coraggioso.