Narciso nero
«"Narciso nero" affronta nella loro complessità temi vastissimi e sa stringerli in una precisa e ostinata sequenza narrativa dove ogni episodio aggiunge con delicatezza alla storia qualcosa che ne precisa senza parere i significati, mettendo in luce le contraddizioni di questo ennesimo "sacro esperimento". Questo processo - tentativi, parziali vittorie, crescenti sconfitte - muove lentamente verso un climax formidabile, la lotta tra suor Clodagh e il "narciso nero" suor Ruth attorno alla campana, sull'orlo del precipizio, sotto l'imponente, muta, austera mole della grande montagna, la vera deità della storia, indifferente agli umani destini. Tocco per tocco, episodio per episodio, personaggio per personaggio, con il commento di un coro inglese e di un coro tibetano che cantano canti diversi e tra loro dissonanti, la padronanza del percorso narrativo e teorico dimostrata dalla giovane Godden in "Narciso nero" sono un miracolo che non si ripeterà, anche se "Il fiume", nella sua adesione a psicologie stavolta adolescenti e nella sua preoccupazione di ridurre lo spazio del dramma (del melodramma) a vantaggio di una serenità acquiescente, accettante, è anch'esso un libro assai bello.» Dalla Postfazione di Goffredo Fofi. Il libro ha ispirato l'omonimo film di Michael Powell e Emeric Pressburger.
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