Bambina che disegnava cuori (La)
In un paesino del Sud la piccola Rosanna si innamora sui banchi della scuola elementare di un suo compagno, Mario: il primo bacio sulla guancia è la scoperta di un timido sentimento che sconvolge i ragazzi, oppressi da due madri egoiste e rabbiose e consolati da Ernestina, la "strega" del paese, una donna buona rimasta turbata dalla morte del marito. Gli anni passano e Rosanna arriva alle medie, tormentata da un'odiosa professoressa, mentre Mario lavora già nel bar del padre, mentre aumenta sempre più la gelosia della mamma di lui, la "vipera", molto gelosa della fidanzatina del figlio. All'ultimo anno delle superiori i due ragazzi scoprono la sessualità e nascono i primi dissapori, a causa della presunta non verginità di Rosanna, tensioni fomentate dalla "vipera" che porteranno al fallimento del loro progetto di matrimonio. Mario infatti decide di partire per le vacanze con un amico, anziché andare via con lei, nel frattempo studentessa universitaria: è la crisi finale, un pubblico gesto di abbandono festeggiato dalla perfida madre di lui e fonte di scandalo in tutto il paese. Rosanna, con l'aiuto di Ernestina, decide quindi di trasferirsi a Milano per cominciare una nuova vita.