Non vi amerò per sempre
Nelle ore che intercorrono fra l'arresto di Gesù e la sua crocifissione, il tempo reale sembra subire una compressione, cui fa seguito l'esplodere di mille frammenti impazziti: è l'ora delle scelte ultime, che cambieranno per sempre il mondo. Sconvolta appare anche la vita del governatore Pilato. Figlio di un liberto, nipote acquisito dell'imperatore Tiberio, e in crisi a causa delle difficoltà del suo incarico ufficiale in Giudea e per l'improvvisa scomparsa della moglie Claudia Procula, Pilato è l'uomo del Potere, ma la sua intelligenza naturale lo mette di fronte al dilemma del silenzio di Gesù e all'aspra verità di un Dio che incrina le sue abituali certezze di cittadino romano. Certezze destinate a sbriciolarsi quando scoprirà che Claudia non è stata rapita, ma è fuggita con l'amica Elena per assistere, insieme a Maddalena, una ragazzina stremata dalle torture e dalle violenze sessuali perpetrate dai soldati romani. Pilato si trova a un bivio, come gli altri personaggi delle vicende evangeliche, e fra tutti Maria, madre di Gesù, che nascosta in una caverna pensa al proprio figlio perduto e cerca di capire il senso della sua vita. Giancarlo Marinelli innesta la forza della sua scrittura sul maestoso tronco della più grande storia mai raccontata al mondo, la storia biblica, e nella prospettiva di un piccolo uomo di Stato in cui si riassumono tutti i limiti di un'umanità che ha perso di vista il sentiero della verità e della non-violenza, inscena con gesti narrativi di accecante bellezza un grande teatro di creature assetate, affamate, senza consolazione. Un teatro che, a distanza di più di duemila anni, è in fondo ancora lo stesso sul quale ci muoviamo.
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