Tempi supplementari
Testo autobiogratico, che tocca le corde di un tema universale e senza tempo come quello dell'uomo di fronte alla malattia e alla morte. Il protagonista rievoca, con un gioco di flashback narrativi, le tappe che l'hanno portato a scoprire di avere un tumore al fegato: il periodo dell'attesa, dei molti e fastidiosi esami, delle infinite preoccupazioni, anche economiche, che catapultano l'esistenza del malato e della sua famiglia in una dimensione sospesa, in un limbo freddo e privo di reali speranze. Infine, l'idea del trapianto come unica possibilità di salvezza. Nell'ultima parte del libro, dopo l'intervento e i giorni in rianimazione, il ritorno alla vita: Mascioni supera con successo la convalescenza e finalmente torna a casa, dalla moglie Angela, dopo che l'amabile infermiera Diga gli ha tolto i punti, un mese dopo il trapianto.