Vangelo di un pagano. Testo greco a fronte
Fedele interprete e diffusore della filosofia di Plotino, Porfirio (233-305 ca.) è conosciuto per aver organizzato e pubblicato tutti gli scritti del maestro dividendoli in sei gruppi di nove trattati: da qui il nome "Enneadi". Come filosofo è stato sempre trascurato e solo negli ultimi decenni ne sono stati rivalutati I'originalità e gli influssi sul pensiero cristiano e pagano dei primi secoli. Delle quattro opere qui presentate solo la "Lettera a Marcella" risulta conosciuta alla maggior parte dei lettori: essa rappresenta, infatti, il testamento spirituale del filosofo greco. Marcella fu la donna che Porfirio conobbe frequentando la scuola del maestro e che sposò già avanti negli anni vedova con cinque figli, stringendo con lei una unione tutta spirituale. La tesi centrale di Angelo Raffaele Sodano è che sotto le vesti apparentemente innocue di un protrettico di filosofia morale - quale sembra essere la "Lettera a Marcella" - si nasconda una apologia dei principi teorici e pratici del mondo culturale greco. Lo scopo di Porfirio è di dimostrare che il Cristianesimo non innova nulla, anzi attinge dalla dignità, dall'austerità etica e dall'ascesi della cultura greca. I nove frammenti del "Contro Boeto sull'anima", che raccolgono e criticano le varie posizioni dei filosofi sul difficile tema della natura e delle funzioni dell'anima, e i tre del "Sul conosci te stesso", nei quali è contenuta una serie di interpretazioni dell'oracolo delfico in chiave metafisica ed etica, recano in maniera paradigmatica l'insuperabile dualismo greco di anima-corpo; l'uomo viene identificato in toto con la sua anima; il corpo non è altro che morte e principio di dissoluzione. Chiude il volume la "Vita di Porfirio" di Eunapio, per la prima volta tradotta in italiano come la seconda e la terza delle opere precedenti: essa offre notizie utilissime e dirette sulla vita e l'opera del nostro filosofo.
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