Scacco alla regina. Il nano, l'inventore, la macchina che giocava a scacchi
Vienna, 1770. Al cospetto dell'imperatrice d'Austria e Ungheria, e di tutta la Sua corte, Wolfgang von Kempelen, nobile giurista e inventore ungherese, si appresta a presentare la più prodigiosa creatura che il genio umano abbia concepito: una macchina capace di pensare e di giocare a scacchi. In realtà, dietro quella mirabile invenzione si cela un inganno, la truffa più clamorosa che un suddito abbia mai ordito nei confronti di un sovrano: all'interno dell'automa, abbigliato con preziosissimi abiti di seta, profumato delle essenze più rare provenienti dall'Oriente, si cela un nano veneziano, imbattibile nel gioco degli scacchi, che Kempelen ha sottratto dal buio della prigione: Tibor Scardanelli. L'esibizione dell'automa sbalordisce l'intera corte e procura un'infinità di elogi al suo creatore. Ma sortisce anche un altro effetto, non voluto e non previsto: suscita invidie, rancori, sospetti, che mettono in pericolo le vite di Wolfgang von Kempelen e Tibor Scardanelli.Eros, tradimenti, astuzie, morte: Robert Lohr, a partire da una storia vera, disegna una trama avvincente, una perfetta geometria fra i personaggi, e ci consegna l'affascinante affresco di un'epoca luminosa e oscura insieme. Un romanzo che molti critici in Germania hanno accostato a "Il Profumo" di Patrick Suskind.
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