Fine
Bastano pochi versi sparsi per riassumere il senso di una vita. Non artificiosi voli lirici, ma una voce sottile, un sussurro smarrito che si posa lentamente sulle cose nominate. In queste poesie, che formano un piccolo e intenso poemetto di frammenti che vorrebbero unirsi ma che vengono risospinti nella loro dolente singolarità, Carmen Lleda Moravia ci offre testi minimi forse modellati sui folgoranti 'haiku' giapponesi, per dire con una nostalgia insopprimibile l'esperienza della perdita e dell'assenza. Emblema di una condizione comune, essa torna qui a definire una realtà intima, la cui comunicazione può essere affidata soltanto alla purezza evanescente, ma coinvolgente, della poesia.