Mi chiamano B. B.
B.B. Non sono due iniziali come tutte le altre. Sono il simbolo di un momento magico, di un'epoca d'oro, di una stagione irripetibile. Sono sinonimo di bellezza, di divismo, di esuberanza, di sfrontatezza, di voglia di libertà. Significano gambe vertiginose, innocenza e malizia, minigonne e sorrisi ingenui. E ancora: quarantotto film, centinaia di copertine, migliaia di pagine di rotocalchi, milioni di fotografie, Costa Azzurra e trasgressione, champagne e peccato, jet-set, registi di fama mondiale e playboy irresistibili. Due iniziali per una sola donna. Una donna che ha superato se stessa, la sua storia personale, la sua carriera di attrice, ed è entrata nel mito. In queste pagine, come in un diario sincero e senza veli, per la prima volta Brigitte Bardot si racconta. Racconta la sua vita, i suoi amori, i suoi film, i suoi errori, le sue passioni. E lo fa senza nascondere e senza dimenticare nulla. Con le qualità che la hanno sempre caratterizzata: l'entusiasmo, la sfrontatezza, la voglia di trasgredire e la gioia di vivere.
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