Lealtà, defezione, protesta. Rimedi alla crisi delle imprese, dei partiti e dello stato
"Mentre i moralisti e i politologi si sono tanto preoccupati di riscattare gli individui dall'immoralità, le società dalla corruzione e i governi dalla decadenza, gli economisti hanno prestato scarsa attenzione agli 'errori rimediabili' dei soggetti economici." Riluttanti a recedere dalla pretesa autosufficienza dei loro costrutti teorici e troppo fiduciosi nella razionalità del mercato, gli economisti, di fronte ai fenomeni di crisi, hanno puntato tutto sul meccanismo di recupero insito nella concorrenza: la 'defezione' dei clienti. Questa, tuttavia, lungi dall'essere sempre efficace, presenta gravi inconvenienti: per esempio, di fronte ad un brusco e massiccio calo degli introiti l'azienda crollerà anziché correggersi. Il ricorso a punti di vista politici può aiutare a colmare la lacuna analitica e operativa: l'azienda che sta deteriorando la qualità del prodotto non riceve segnali d'allarme e stimoli alla ripresa solo dalla defezione, ma anche dalla 'protesta' dei consumatori. Quando ha un particolare attaccamento al prodotto , la clientela insoddisfatta è riluttante a defezionare ed è indotta a rivolgersi direttamente al management, perché l'azienda vacillante corregga i difetti e gli errori. Hirschman, oltre a dimostrare agli economisti l'utilità di accogliere indicazioni provenienti dalla politologia , tende a delineare e mettere alla prova un reticolo concettuale (lealtà-defezione-protesta) capace di spiegare in modo unitario i comportamenti in risposta ai fenomeni di crisi nelle aziende, nei servizi, nei partiti, negli stati. "Lealtà, defezione, protesta", pubblicato nel 1970 negli Stati Uniti e tradotto in tutto il mondo, contiene integrazioni che, traendo spunto dal dibattito suscitato tra gli studiosi di scienze sociali, sviluppano le riflessioni sul tema dello Stato.
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