Limiti sociali allo sviluppo (I)
Per più di un secolo la società moderna ha riposto una fiducia incondizionata nello sviluppo economico e nei suoi benefici effetti sia per l'individuo che per la collettività. In tempi recenti questa fiducia si è incrinata, scossa dalle difficoltà in cui si dibattono le economie dei paesi avanzati dell'Occidente. Che non ci siano possibilità di uno sviluppo illimitato per Fred Hirsch è cosa certa; ma a differenza di chi, per esempio il Club di Roma, ha posto l'attenzione sulle disponibilità decrescenti delle risorse, egli sostiene che i limiti allo sviluppo sono sociali anziché fisici. Man mano che cresce la ricchezza materiale di una società, i consumatori si orientano verso una quota crescente di beni e servizi volti a soddisfare bisogni non fondamentali, ma a questi beni e servizi non tutti possono accedere, o perlomeno non tutti assieme, senza cioè contenderseli e privarsene a vicenda. Sono infatti beni la cui offerta non può essere aumentata più che tanto, sia perché scarseggiano in senso assoluto o sociale, sia perché il loro godimento si deteriora quante più persone vi accedono: Hirsch li chiama "posizionali", appunto perché l?accesso ad essi dipende dallo status sociale e dal reddito individuale relativo a quello degli altri.
Momentaneamente non ordinabile