Tempo del senso. La logica temporale dei testi audiovisivi
Questo libro si occupa del tempo negli audiovisivi: dei modi secondo i quali si realizza la rappresentazione del tempo in un testo audiovisivo e, soprattutto, dell'articolazione temporale nella quale vi si struttura il materiale significante. I problemi del tempo nel cinema sono stati affontati e studiati nei campi delle diverse teoriche, delle attenzioni filmologiche e delle più recenti distanze semiotiche. Ma tutta questa ampia zona di indagine si è limitata a considerare solo gli aspetti rappresentativi del tempo filmico, riducendo i suoi interessi ai modi secondo i quali il cinema significa una durata, un passaggio di tempo, una collocazione cronologica. Questo testo si occupa invece dell'organizzazione temporale della enunciazione filmica, del modo secondo il quale si articolano temporalmente i significati dei film, dei rapporti fra queste articolazioni e tutte le significazioni in gioco. Il discorso teorico si apre ad ambiti di fruttuosa interdisciplinarietà, coinvolgendo con i modi della semiotica quelli della psicologia sperimentale e quelli delle scienze logiche, considerati nelle loro versioni temporizzatrici. Questi diversi apporti disciplinari, filtrati sempre dalla dominante pertinenza semiotica, si riuniscono nella nozione del testo e nelle implicazioni pragmatiche della comunicazione che il suo studio comporta. Una pragmatica nella quale il tempo dell'enunciazione gioca un ruolo fondamentale, sia negli aspetti narrativi che in quelli commentati del testo audiovisivo. Le ipotesi teoriche sono infine verificate nell'analisi di tre film della tradizione produttiva hollywoodiana: "Viale del tramonto" di Billy Wilder, "Delitto perfetto" di Alfred Hitchcock e "Un giorno a New York" di Stanley Donen.
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