Giovannino
"Giovannino" è uno dei romanzi più felici di Ercole Patti. Proustiana 'memoria involontaria' degli anni giovanili dello scrittore, ripercorsi attraverso la vita di un opaco rampollo della borghesia siciliana, sorpreso nell'adolescenza - età privilegiata e indagata con estrema sensibilità, perché coincidente con lo stato aurorale e mitico dell'esistenza -, fino alla senescenza precoce. Sempre più invischiato nel 'veleno dolcissimo' della piatta atmosfera della provincia catanese. I colori, gli odori, i sapori della campagna, del mare, delle donne, delle pensioni, s'inseguono nel romanzo che si snoda tra i due poli geografici dell'itinerario umano e letterario di Patti, Catania e Roma, luoghi dell'anima e metafora del mondo, in un'atmosfera di esaltazione della natura, di acuta sensualità, di un gusto sottilmente ambiguo della solitudine e della morte. Impegnata a sottrarre il vissuto al fluire devastante del tempo, la scrittura di Ercole Patti si avvale di una sapiente miscela di lingua letteraria e lingua parlata cui si deve quella "facilità difficile" che racchiude, secondo Eugenio Montale, il segreto della sua "arte di farsi leggere".
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