La chiave
La chiave di un cassetto, lasciata cadere apparentemente per caso da un marito ansioso di esplorare nuovi orizzonti sessuali insieme alla moglie dalla quale è irresistibilmente attratto, conduce la donna su una strada di lussuria e perdizione dalla quale non riuscirà più ad allontanarsi. La donna scopre infatti, leggendo il diario del marito, i suoi segreti, la sua inarrestabile passione, la necessità di fomentare i suoi istinti sessuali con un gioco ingegnoso, ma rischiosissimo, alimentato dalla gelosia, e si fa invischiare in questa rete, in una crescente tensione fatta di amore-odio che coinvolge a poco a poco anche altre persone, come l'amante e la figlia, e condurrà infine il protagonista all'autodistruzione e alla morte. Il significato di questo libro però non sta tanto nella descrizione del folle crescendo erotico che irretisce i personaggi del romanzo, quanto "nel fitto di un labirinto stupefacente che sembra costruito a poco a poco nel corso di accumulazioni secolari entro la psicologia umana, ad avviluppare passioni, errori, proibite delizie, infingimenti (...) Dal volto vizzo e satiresco del vecchio marito protagonista del libro si sprigiona allora lucidamente un'attualità crudele, nella quale si finisce per riconoscere una parte viva, talora sepolta ma bruciante di noi stessi: il bilico dell'uomo di sempre e anche di oggi, che non tralascia occasione per inventare qualche nuova forma raffinata e desolata di rischio, di autocondanna, di perdizione." (Geno Pampaloni)